Ridere a crepapelle
come fosse pianto dirotto
sorrisi e lacrime di vita fallita
riversate nella tristezza di giorni
defunti al risveglio delle ansie
nel compiersi del destino
in mattini di crisantemi
in domande che non hanno risposte
E accontentarsi senza pretese
decidendo di tenersi tutto dentro
nell'imbrunire del crepuscolo
per affetto verso te stesso
quella stessa voluttà
che unita a morbose curiosità
diventa negli altri
l'alibi senza compenso
di un parlare malvagio e inconsulto
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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