Poesia

La mia stanza aCatanzaro

Ho lavorato per lui, ho pianto, ho sofferto, mi inventavo il lavoro per lui, per mantenerlo in vita. Ogni giorno era una guerra. Mi dicevo : non c'e' la faccio piu', lui sta'muorendo, ma solo io potevo staccargli la spina, nessun 'altro. Dopo quasi sei anni di duro lavoro, una mattina come tante, chiamai il mio ragioniere, e gli dissi con il cuore a pezzi, di avviare il tutto per la chiusura. In quel momento ero convinta che quella stanza aCatanzaro fosse la mia vita, e che senza di lui sarei morta. E' stato cosi'per un bel po'di tempo, non uscivo piu'da casa, non riuscivo ad entrare in un negozio per fare la spesa, non riuscivo a passare da quella porta. Ma poi con il tempo, capii che la decisione che avevo preso, era quella giusta, sia per me che per lui. (sto'scrivendo del mio piccolo negozio di "generi alimentari"). Avrei tante cose da riportare su queste righe, ma va'bene cosi'. Abbiamo vissuto insieme per tanto tempo e con tanta fiducia in tempi migliori, ma era arrivato il momento di dividerci.

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