Là
dove il tuo divino golfo
volge a levante
siedo ogni dì
a cullarmi ancora
nel tuo grembo
mentre in me vive
il tuo alito immortale
Cefalù
io canto le tue pietre
e il tuo mare
e la dignità che t'appartiene
Fino a che l'onde
strusceran la tua riva
e il sole ne scaldera' le creste
fino a che il mare
pascera' i tuoi figli
e il suo amore
ne avvolgera' le menti
sempre rimarranno eternI
il tuo nome le lodi e gli onori
che il mondo ti deve
Ogni mattina
gioisco
a guardare il tuo cielo
e le sue nuvolaglie
e il suo fulgore scintillante e quieto
che m'attraversa la mente
E ne parlo con Dio
nei gemiti che abbelliscono l'anima
e rallegrano il cuore
nella brezza che investe felice e leggera
sotto i raggi ancora tiepidi del sole
e carezza la mente e i pensieri
dolci nel loro calore
a avvolger le passioni
in pacifici orgasmi
E io mi nutro di essi
Cesare Moceo poeta di Cefalù
Destrierodoc @ Tutti i diritti riservati
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Cesare Moceo @
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