Poesia

Accenni di giada dove prima scorrevano le vene

Tutto ciò che non è stato mio
anche l'intimo più infimo
l'ho fatto diventar poesia
nel mio desiderio intriso di fantasia
E non ho preteso mai niente di più
di quello che ho dovuto ricevere
cercando d'evitar coloro
che avrebbero voluto impormi di viverli
anzi agevolandone il passar innanzi
senza che volessi sentirne gli aliti
e lo spirito barcollante
E corro ancor ora
sulla mia strada di luce morente
sforzandomi di vederne il declivio
e l'effetto del sole sui giorni ancora da vivere
catturandone la bellezza dei raggi
e le sfumature radiose di rosa ramato
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
Destrierodoc @ Tutti i diritti riservati

Leave a Reply