Dibattuto tra gloria e dannazione
mi ritrovo impelagato tra le maglie
del mio sfidar me stesso
al sentir la mia mente
nel suo susseguirsi di sagacie
dimentica di sé stessa
e devastata da mille pensieri
ore e ore di tormenti ininterrotti
dentro lacrime asciutte e silenziose
Linee d'orizzonti mi si stagliano innanzi
nitide come oscure fantasie immaginate
ansimanti nell'angoscia
padrona dell'anima
ad adempiere compiaciuta il suo dovere
nell'ascesa silente e rapida
stretta negli abissi di lotte senza speranze
E luci d'intorno
si chiudono agli occhi spenti
a dare al sentire
fredde ridde sfrenate d'apatie zoppicanti
cieche e mute
nel turbinio d'orribili emozioni mutilate
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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