Chiusi nei nostri monasteri,
temiamo il giorno
in cui attraccheranno
i drakkar provenienti dal nord.
E preghiamo
affinché quel giorno
non giunga
o che tardi il più possibile.
La costa è lì,
sotto il declivio
della verde collina
su cui qualcuno eresse
queste deboli pietre.
Ma ecco,
tra drappi di nebbia,
il dragone ergersi a prua.
Il giorno è arrivato.
La morte con esso.
Perché averne paura?
Perché non salpare
con chi ha terrorizzato
le nostre notti
orfane di quiete?