Poesia

figli che

Figli ricamati dall’amore
che della vita prendon l’ascensore
con cui sperano di raggiungere
l’altezza di un mondo migliore.
figli ch’urlan dignità
creature di incomprimibili libertà
ribelli alle catene deformanti e aggressive
di questa società.
figli rimasti senza voce
figli appoggiati a una croce
figli caduti, prostrati
che mendicano spiragli di luce
figli che la vita non li bacia mai in fronte
figli disperati che stanno sotto un ponte
figli ostaggi d’una siringa infetta
figli traditi da una sigaretta.
figli animati da impegno civile
che lottano contro un mondo ostile
figli che sognavano un futuro normale
ma si trovano ad avere per casa l’ospedale
figli che credono in valori veri
che non chiudono la porta ai loro pensieri
figli di canzoni non ancora scritte
figli di poche vittorie e molte sconfitte.
figli che portano la voce
di una lacerata generazione
figli violentati dai morsi di serpente
d’una feroce disoccupazione,
figli che osservano le stelle
e le loro lacrime sembrano scintille
lanciate sopra un mondo che li chiude
e una realtà che li respinge e li delude.
figli che voglion costruire una famiglia
imprigionati in opportunità ristrette
come colli di botitglia;
figli del gioco del pallone
figli abbracciati al computer e alla televisione
figli che in call center son sfruttati
figli però ancora non consumati
che guardano al futuro con speranza
che perforan col pensiero i muri di una stanza
figli che hanno ancor tutto da dire
figli che non riusciranno a zittire.
figli partiti per altre nazioni
figli di autentiche passioni
figli che riscopriranno il fascino del volo
figli navi fiere che lasciano il molo
per raggiungere il loro mare aperto
figli che dentro di loro non avranno mai il deserto
figli di una luce
e di un giorno
che non si spegnerà.

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