Poesia

rantolan randagi respiri

Rantolan randagi respiri
d' una lingua infuocata di balcone
sedotti e carezzati;
vita più non chiama vita
in cotal girandola d'incompiuti sensi.
morde la glacial strada
di fallimenti e costruzioni decomposte
ebbra e di spada orfana
occhi che antri di sguardi fendono
indifferenti e taglienti
più non suscitan litanie di sospiri.
dileguasi della fede l'eburneo mantel
in un anfratto di vento complice
anima di striduli miagolii
liturgie spoglie ormai
di orpelli di illusioni.
bacian l' iridi
la pelle di neve gravida
di monti che sempre fuor cari
ticchettii di vacue lacrime
lettere annebbiate contornano;
rattrappendosi va 'l prisco germoglio
tutto in lava di evanescenza annega
e la giostra più non regala
ch' un rimembrar di musica mai stata musica.

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