Poesia

Il mattino è nato festante

Arabeschi in abbagliati purpurei
adornano i cieli dell'infinito
biferi come stelle scintillanti.
Si sente 'l profumo dei peschi
e un grand'olezzar di rosa
intrisi dell'essenza di mimosa
Riede la primavera
nel tramonto che colora la sera
di rosei baglior
schizzati in un vermiglio splendor
ch'accarezza candide nuvole bianche
e gli ultimi respiri d'azzurro
da l'oro del sol accesi
con delicati sorrisi.
Le fronde grondanti di rugiada
luccicano nel riflesso d'un sogno
or ora dissolto in una nuvola
ingrigita dai primi afflati della notte,
ma già finita nell'attimo di un pensiero…
Le fronde grondanti di rugiada
luccicano nel riflesso di un sogno,
l'aurora saluta il primo raggio di sole
nel disincanto della prima luce
armoniosa e candida come bianco cadmio,
come pallido oro,
come l'amico più caro
rivestito del più grande tesoro,
empatia che feconda gioia.
Il mattino è nato festante,
accompagna silente
le prime ombre lunghe,
la rugiada che si dissolve
per imbrillantar l'infinito….
per accendere il sorriso.

Leave a Reply