Poesia

gli spaventapasseri

◦Che rileva, amico mio, se favola siam o realtà?
statici ci scorgerai pe' campi gioiosi a vegliare
che dispettosi augelli il raccolto non abbian a insidiare
che van mai sia 'l travaglio del dolce contadino
cui 'l cor nostro anco se in paglia sempre sta vicino.
custodi sia pur ignari siam della distesa
di quell'agreste landa ne la qual si compone
la limpida, ancestral e soave attesa
ch'il raccolto giunga qual festante occasione.
non ti curar se buffo sia 'l nostro sembiante
l'esister stesso nostro è fresca goliardia
il sol non prostraci pur se molto urlante
e lì restiam fedeli e in guisa di poesia.
a noi estraneo non è della nonna il canto
allorché i picciol a mezzodì convoca al desinar
li attendiam ancor nel bucolico manto
ove a rincorrersi e a coglier spighe potran giocar.
ben ci sovvien dell'agricoltore la fatica
talor è 'l peso suo intenso ma è pur sempre amica
del crescer rigoglioso ch'esalta la natura
e d'ogni giornata rivelar sa l'essenza pura.
se dunque a noi t'accosterai, non colgati spavento
ma l'estasi ineffabile d'un cor davver contento.

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