Diario

AL TEMPO DEI MAIALI ERAN SOSPIRI 116

OGNI RIFERIMENTO A COSE PERSONE E FATTI è PURAMENTE CASUALE

Davvero una sensazione indescrivibile che ti fa sentire tutt'uno con la creazione,fiero
di poter riconoscere e apprezzare la bellezza che ti circonda,l'amore che in te germoglia vivendo nei respiri di una primavera irripetibile che inonda l'aria con olezzo
di letizia,che non conosce limitazioni al colore che certi attimi sanno donare,alle
emozioni che si sprigionano come leggeri refoli di Zefiro che smuovono appena
il turchino delle onde del mare e il candido baglior di spiagge bianche…L'amore che si vuole donare con gioia rispettando i sentimenti delle altre persone,le abitudini di vita
e le emozioni che ne scaturiscono…Una sensazione che nello stesso tempo ti ammonisce a rimanere umile e con i piedi ben piantati a Terra,oltre che a essere
coerente con te stesso e con gli altri,in modo da non perdere tutto quello di bello
e utile sei riuscito a costruire con i sacrifici,compresa la pace interiore del tuo io
e del tuo se stesso.Noi provavamo queste stupende sensazioni e la felicità si faceva evidente mettendosi in bella mostra come un Adone presuntuoso,senza scordare che eravamo stati meno di nessuno nell'importanza che la società ci aveva accordato
fino a quel momento,diventato magico nell'incanto di un desiderio grandissimo
finalmente realizzato.
Guardavamo non solo al nostro benessere finalmente a portata di mano come un'oasi
del deserto dopo tanti labili miraggi che erano volati via lasciandoci con un palmo
di naso,con un nulla di fatto che infondeva solitudine e un'irresistibile voglia di
piangere,trattenuta soltanto per la vergogna,ma viva nel nodo alla gola che non faceva
respirare e faceva diventare rossi gli occhi…Soffrendo per quelli che ancora non
erano riusciti,non dico a inserirsi nel labirinto intricato della considerazione che ti toglie dalle polveri portandoti sugli altari,ma per quelli che non erano riusciti a
trovarsi un posto di lavoro e avevano alle spalle una famiglia da mantenere,e magari con prole.Purtroppo alle soglie dell'anno 2.000 erano ancora in troppi quelli sfruttati
da banditi senza scrupoli che non pensavano altro che al loro portafoglio e al potere.

Ore 14,00 del giorno 30 Ottobre 1.995.
Giungemmo nei pressi di Pistoia,finalmente eravamo di nuovo a casa dopo aver vissuto emozioni che si possono provare soltanto nei giardini del paradiso,contenti come bambini che hanno ritrovato il loro balocco preferito perduto in un giorno di distrazione col cielo di un grigio piombo che incuteva timore…Stanchi come due muli
al ritorno dai monti,che per lunghi e tortuosi sentieri in declivio avevano trasportato
sulla groppa grossi carichi di legna.

L'automezzo dei rapitori seguito dalla Mercedes del signor Poussin guidata da uno
di loro si fermò nel garage interrato e nascosto di una villa solitaria in una
campagna sterminata che riempiva di solitudine il silenzio.

OGNI RIFERIMENTO A COSE PERSONE E FATTI è PURAMENTE CASUALE

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