Del perpetuo gaudio tessea la tela
di felicità al sapor anelavo qual fosse succosa mela
che l'alma mia oltre alle forme mie amassi er'i' convinta
e a baci e abbracci da te ricamati fui avvinta.
ti scorsi un di' con altrui femminil sembiante
dir non so se sol lei fosse o una conquista delle tante
cert'ero che in te arte era la pura seduzione
dicean le amiche che a tradirmi coglievi ogne occasione.
che mai accadde al sentimento nostro
che di soave gabbiano mutossi poi 'n mostro
e le falangi tue da dolci antri d'amore
cambiaron in quanto arreca all'uom il suprem disonore.
eppur i' Penelope fedel ricamatrice
davver ti disiai e sanza fingermi attrice
pria dell'attenzioni tue nutrivasi mia fame
or invece accanto trovomi un esser di rame.
incenerir ora è mio voler quella giornata
in cui infedel guatandoti mi scorsi profanata.
Poesia