Poesia

profanazione di una penelope indifesa

Del perpetuo gaudio tessea la tela
di felicità al sapor anelavo qual fosse succosa mela
che l'alma mia oltre alle forme mie amassi er'i' convinta
e a baci e abbracci da te ricamati fui avvinta.
ti scorsi un di' con altrui femminil sembiante
dir non so se sol lei fosse o una conquista delle tante
cert'ero che in te arte era la pura seduzione
dicean le amiche che a tradirmi coglievi ogne occasione.
che mai accadde al sentimento nostro
che di soave gabbiano mutossi poi 'n mostro
e le falangi tue da dolci antri d'amore
cambiaron in quanto arreca all'uom il suprem disonore.
eppur i' Penelope fedel ricamatrice
davver ti disiai e sanza fingermi attrice
pria dell'attenzioni tue nutrivasi mia fame
or invece accanto trovomi un esser di rame.
incenerir ora è mio voler quella giornata
in cui infedel guatandoti mi scorsi profanata.

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