Poesia

Il profumo di salsedine

Un sorso di vita si è affacciato
per incanto dalla fotografia dimenticata
in un libro quando ancora
potevo volare con le ali della gioventù,
era un tramonto sul mare a Viareggio,
uno dei tanti tramonti
che ogni sera potevo ammirare
dallo chalet sul mare
o dalla spiaggia del bagno Antaura
di fronte a l'Hotel Principe di Piemonte
e ogni volta coi respiri di meraviglioso
che rubavano i miei occhi,
la fantasia…Le emozioni.
I miei due figli,Christian e Gabriele
erano ancora piccoli.
Era un tramonto bellissimo,
il cielo era colorato di sfumature rosee
e rosso vermiglio mischiati a l''indaco
e a l'oro del sole…Sempre più basso
e grande e pareva volersi tuffare nel mar
per l'occasione incravattato a festa
con la magia della luce colorata
e tremolante che si mischiava
al candore argenteo delle creste dei marosi,
quella sera tenui come le carezze
di una mamma rivolte ai figli.

Chiudendo gli occhi per qualche attimo
e immaginando,tornando indietro nel tempo
si percepiva il profumo di salsedine,
si udivano i gridi dei gabbiani
che attraversavano la finestra di luce del sole
ricca di abbagliati vermigli e oro
che abbellivano il cielo
adornato di pecorelle,piccole nuvole
bianche e colorate che richiamavano
un'altra giornata bellissima
a l'insegna dell'allegria e
e della magia delle vacanze estive.

Mi tuffai col pensiero
nei refoli di vento
che provenivano dai ricordi,
nelle onde che allietavano
la solitudine del mare,
nell'oro del sole radente
che faceva luccicar le creste dell'onde
come le stelle scintillanti
che popolano la beltà dei cieli notturni,
dell'infinito che nasconde
afflati di meraviglioso
per rilasciarli con parsimonia
e accrescere il sapere,la consapevolezza…
Chissà quanti segreti nasconde ancor
questo oceano infinito di stelle,
forse un giorno lontano
ci donerà il segreto della luce vitale
che ci permette di sognare,
di gioire e purtroppo di soffrire
delle tante soluzioni che la vita
offre casualmente a ognuno di noi.

Mi tuffai con gli occhi
nella cravatta di luce
che partiva dal confine del cielo
fra piccole nuvolette balbettanti
per arrivare fin sulla spiaggia
dove le conchiglie morte scintillavano
sfumandosi nelle ultime ombre…
Nell'incanto di emozioni ancor vive
nei ricordi
che parevano far palpitare
il cuore della vecchia fotografia.
La stringevo nelle mani
mentre il pensiero volava nel vento…
Avrei voluto tuffarmi con gli occhi
ancora una volta nella magia di quel tramonto
rimembranza delle idi d'Agosto
di quegli anni lontani e carichi di tenerezza.
Percepivo ancora le grida dei gabbiani,
la gioia dei bambini che riempiva l'aria
di letizia…Gioia che proveniva
dai gavettoni d'acqua che riempivano
il cielo di mare,di sale che si appiccicava
alla pelle…Erano come comete
che passano veloci nella meraviglia
e nella passione di un giorno di festa…
Un giorno speciale
che tradizione vuole bello come il Natale.

Leave a Reply