Diario

Al tempo dei maiali eran sospiri 49

OGNI RIFERIMENTO A COSE FATTI E PERSONE è PURAMENTE CASUALE

Ci sentimmo orgogliosi dalla punta delle unghia dei piedi fino alla punta dei capelli.
Stavamo provando una gioia immensa,ma contemporaneamente pensavamo ai
tanti poveri del mondo,agli emarginati,alle guerre,ai problemi della fame e delle malattie che decimano la popolazione mondiale senza distinzioni di sorta come
colore della pelle,razza e religione…Pensavamo ai tanti bambini tristi che cercano nei
sogni un po' di luce e di calore umano.Ringraziammo Dio e giurammo fedeltà alla
causa dell'amore non inteso come sesso ma come qualcosa di superiore che nobilita
l'anima e l'uomo nell'infinito della felicità che nuota in mari di eterno splendor
e cieli che si riempiono dei colori della luce.Volevamo far provare anche ad altri la
pace che ci circondava,per la tranquillità interiore per la quale ci arrabattiamo gioendo
e soffrendo come cieli pieni di pioggia e di sole.
Guardandoci intorno ci veniva da ridere,pareva di essere dentro ad un lettino con i
cancelli,di quelli che si usano per i neonati…In realtà era un letto a baldacchino
in legno d'ebano scolpito e dorato parzialmente,stile francese XVIII secolo,modello
" a la polonaise rifinito,palco e tende di lampasso azzurro,cordonato color giallo
di Napoli.I guanciali e le lenzuola erano in lana Merinos di color rosso carminio.
Pareti e soffitto a volta erano rivestiti in damasco color verde mela…Delicatissimo.
Il pavimento era in marmo bianco di Carrara,con ai lati e davanti al letto dei grandi
tappeti kilim con fondo simile al verde delle pareti,e decorazioni bianche rosse gialle e blu.Si potevano ammirare anche tre tavoli in porfido e bronzo dorato ed ebanizzato
stile retour d'Egipt,i quali ospitavano sopra di essi tre vasi gemelli in porcellana
bianca di Parigi e con decorazioni neoclassiche.Il lampadario erta russo,in stile LuigiXVI.Alle pareti c'erano due arazzi genovesi del 1.500 che illustravano la battaglia
di Lepanto e due opere pittoriche di Claude Loraine.

OGNI RIFERIMENTO A COSE PERSONE E FATTI è PURAMENTE CASUALE

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