Nel silenzio della nebbia
L’intorno è nel suo tacito
nel silenzio della fredda nebbia
intabarrate e col volto chino
persone a lento passo
percorrono il lor il cammino.
Al freddo su una panchina
col suo Fido a ridosso di un lume
un uomo su se stesso sta chino
rendendo più triste quell’atmosfera
avvolta dall’umidità del grigiume.
Nel freddo che fa paura
Fido fa la guardia
ai suoi piedi un cappellino
la gente avvolta nei suoi pensieri
guarda, tira avanti e non se ne cura.
La notte sta calando fredda
con il volto chino sulle gambe
sconfitto dal crollo termico
nella piazza ormai deserta
un vecchio attende l’ultimo suo traghetto.
Fido lo guarda e se ne accorge
pur lui ha freddo e gli si avvicina
la nebbia è sempre più fitta
gli si accuccia vicino… vicino
salendo sulla panchina.
Nella notte il tempo tace
al caldo nei lor ambienti
la gente raccoglie i sogni
ma sullo scoccare delle due
qualcun giace già in pace.
Nel mattino del suo freddo
la nebbia è nel suo ristagno
nella piazza un’immobile ombra
china sta sulla gelida panchina
un cane scodinzolando gli si avvicina.
Accovacciandosi vicino a Fido
intuendo la triste situazione
in suo lamento sembra una litania
dalla finestra qualcun s’affaccia
inviandogli il peso di una locuzione.
All’ora presta arriva il netturbino
nella piazza s’ode un lamento canino
si ferma, individua, corre e guarda
l’anziano ora dorme in santa pace
il freddo ha spento un’altra fiamma.
© Nilodan Gi.Pi.
Gennaio 2018
(Poesia scritta per il magazine bimestrale di "Scatti ed Emozioni" con cui collaboro dal 2013)