Poesia

Voce stridula di tramontana

Ostentavano imbarazzo
gli alberi spogli
in queste tristi giornate di Febbraio,
il gelo mordea la campagna
brulla e solitaria,
silente e prolissa
di pensieri lieti
in cui la primavera
donava i suoi caldi germogli
e profumava la vita d'allegria…
Sorsi di vita
che si nutrivano
del caldo nettare
dell'oro del sol
mentre 'l color,
intenso inebriava
l'occhi di beltà.

Impetuosa giungea
voce stridula di tramontana,
mi pigliò per mano
lungo 'l sentiero impervio
allontanando nembi minacciosi
e paturnia dal cor.

Nelle chiacchiere quiete
di ciel aprico e pungente
l'aria sbuffava,stridea
vinta dal combattivo soffio
del dispettoso Eolo
ch'istigava col suo parlar
il vento del nord
portatore di boccoli d'oro
e terso splendor
d'azzuri riflessi oltre i confini
dell'infinito.

Io chiedea stranito.
" Donde 'l cammin s'impervia.
o natura,perprtuo canto
ostenta la fredda morte
di una campagna brulla
ove un tempo non lontano
una rondine baciommi 'n fronte.
O dolce natura,
quando beltà risplendea
gl'occhi tui di virtude superba,
bagliori d'oro
riscaldavano
il mi' corpo lieto
e d'intorno allor
magica l'opra di Dio
giacea lieta
al rintoccar di campane a festa.
Quando quel dì venne
ispirazione di musa
baciommi d'amor profondo,
e opra pia a profana mente
s'adoprò al servigio de' versi…
Grazie Clio di cotanta grazia
don'immenso ch'illumina 'l cor.
Allor di tant'ardor presi l'avvento,
scrigni di pianto custodiron tesor,
dopo distratt'oblio e abbagliati color
sfumarono 'l mondo
guardati con empatia da l'oro del sol.
Il rimembrar
facea contento 'l mi' guardo
mentre 'l pensier sospirava nel desio,
nella certezza
d'aver trovata adorata compagna
di bellezza immensa come la poesia.
Freddo quel dì aprico
ma caldo d'un sogno gentile
ch'opra amor leggiadro interiore,
in me vivido come color d'arcobaleno
da allora nel pensiero
convertito alla poesia.
La metamorfosi d'un dì cinereo
ch'ha trasformato paturnia
nel volo lieto di un'aquila
nei suoi alti cieli
scolpiti di silente poesia.

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