Un segno sulla materia
apparentemente a posto
mostra il concetto
nell'attimo in cui
la creazione nasce,
si ostenta letizia
appagamento
ma è solo un attimo,
riguardando attentamente
c'è la sensazione
che qualcosa non vada
e allora
nasce il primo accenno
d'insofferenza.
L'insoddisfazione
di una creatura amorfa
ma pur vera
nel concetto d'idea
turbina nella mente confusa
come un uragano
nefando,
distruggendo
ogni resistenza attiva
fino a far sentire
quello sconforto
prodromo
di una futura alienazione
di chi si sente
un incapace
e non è in grado
di far emergere il talento
nascosto di un corpo
intelligente,
di chi non è capace
di un segno gestuale
ma potente
che libera la creatività
inebriando la fantasia,
e di chi vede
nella realtà di un attimo
solo la parte
che gli sta davanti,e
e tralascia
i più reconditi angoli
dell'espressione
che rivelano
il vero significato dell'emozione
che l'istante
genera come sentimento
astratto,
come telepatia del pensiero
che scrive nella mente
le parole,
i segni inconfutabili
che l'anima vuol trasmettere.
Nella mente rimbombano
afflati d'insoddisfazione
che non danno tregua
anche se l'idea era buona
e partorita con amore.
Le emozioni
e le sensazioni positive
si trasformano in odio profondo,
caos snaturato della mente
che si ribella,
che non vuole accettare
quell'attimo di smarrimento
che ha rovinato
il concetto della rappresentazione
pittorica
presentando un significato
avulso
che non corrisponde a l'idea
iniziale,
tanto che un raptus di distruzione
porta quasi
a l'annientamento dell'opera,
salvata a l'ultimo istante
da un senso di compassione
verso l'io incerto
che disarma la mano omicida
ma lascia nell'animo
il segno amorfo
di quella sofferta pittura,
la prova di un errore
commesso inconsapevolmente
forse per distrazione
o per troppa presunzione
delle proprie
capacità artistiche,
distruggerla sarebbe stato
come uccidere il proprio figlio,
in fondo una piccola alterazione
non cancella del tutto il concetto
ma lascia un sano alone
di mistero,
un enigma che lascia emozioni forti
in chi guardando
libera il pensiero nella ricerca
di un arcano astratto
che si vuol rivelare
ma non concedere tanto facilmente
a chi
non possiede la sensibilità dell'animo
che si nutre di profondi sentimenti.
L'errore e la salvezza del quadro
non si possono circoscrivere
a un rimorso indelebile
per troppa misericordia concessa
e facile preda
dei bastonatori della misericordia
concessa.
Non si può parlare di una coscienza
sporca,difficile da lavare
e da purificare come un peccato
mortale commesso da un credente
o da un empio
nell'arroganza ignorante
orfana del sentimento dell'amore…
Il fatto non sussiste.
Non si possono condannare
le buone intenzioni di un pensiero
tradito da una mano impreparata
ad affrontar
grandi impegni pittorici e mentali…
E seppur il segno resta amorfo
rimane sempre il concetto
astratto di profonda verità umane
che si vogliono rivelare,
trasformarsi in semi fertili
affinchè la natura
faccia fiorir germogli
dal suo materno amor che dispensino
olezzo di primavera nell'aria,
armonia profumata
che porta tranquillità
e la voglia d'estate
e dei profondi blu del mare nei cuori.
Vera è pur ogni cosa,
abbaglio della mente
che riconosce l'errore
ma fa tesoro di simil ignomia
fino a che il bianco candido
del pittore soddisfatto
non sostituisce il rosso della vergogna
che tenderà sempre al grigio
vista l'insoddisfazione
cronica dell'artista
che vede ombre
anche dove non ci sono
e soffre per un'opera d'arte
che crede
non rispetti il suo pensiero,
ma che invece
genera emozioni e speranze,
anche se è pur vero
che la mano non può tener testa
alla mente
e ciò contraddistingue
l'amore di un artista
con la A maiuscola
verso la propria creazione,
quell'amore
che potrà esser spunto d'eutanasia
per non far soffrire al proprio figlio
le pene di un padre imperfetto…
Quell'amore che creerà
un turbinio d'emozioni
ma che alla fine
come rispetto che si porta al proprio figlio,
la ragione che prevale
e trasforma quel segno
in un alfabeto di emozioni
che rendono l'opera grande,
incancellabile.