Poesia

TEMPESTA © IRISV

La tempesta sta arrivando,
violenta,
devastando tutto,
nella sua folle corsa.
Sconvolge il cielo
e, infida,
infuria sul mare,
destandolo dal suo riposo,
gettando acqua
su acqua,
in questa notte
appena nata
e tranquilla.
Il vento sibila,
soffiando all'impazzata,
su di esso che,
irato,
si rivolta,
sobillando
e gonfiando
le sue onde placide,
coronandole di cresta
bianca e schiumosa,
che va a infrangersi
sugli scogli,
immobili
e impettiti
così come sentinelle sparse.
Miriadi
di particelle di salsedine
si effondono nell'aria;
l'odore del mare
si fa più intenso.
Spuma candida
si riversa sulla battigia
ancora calda
e la riempie,
come fosse grembo di donna,
prima di ritirarsi
in un andirivieni
armonicamente ritmato.
Il mio spirito tormentato
osserva,
invidiando
la fine sabbia
che si lascia trascinare
nel fondale buio;
oscuro come il mio pensiero.
Lampi istantanei
irradiano di luce,
squarciando
ogni tenebra,
ogni ombra,
fuorché
tenebre e ombre
che albergano dentro di me.
Luce fredda,
luce vana.
Altra è la luce che agogno,
che mi salverebbe.
Boati fragorosi,
parimenti a fuochi d'artificio,
mi esplodono nella testa,
rimbombando.
La tempesta si allontana,
repentina,
così come è arrivata
e il mare si calma,
riprendendo
il sonno interrotto.
Il silenzio
regna nella notte,
tutt'intorno,
sebbene nel mio cuore
ci sia ancora tempesta.

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