Preludio d’albore, in dorati e rosati veli soffici,
accarezzanti il blu ceruleo d’orizzonte.
Sublimante, il pennello del pittore
nell’espressione radiosa di tinte pastello,
liberamente, imprime in tal contesto
librar d’ali di farfalla variegata,
svolazzante nel prodigio dell’aere circostante.
Del connubio di beltà e d’armonia,
coniate da destrezza e fluidità del tocco sì sapiente,
s’è impregnata la fortunata tela,
affascinata dall’abito indossato.
Di fine pizzo orlato,
trina intagliata magistralmente,
tessuta in sintonia con la volta celeste,
tal copritavolo
su cui poggian prelibatezze
e inebrianti profumazioni floreali,
in simbiosi con gradevoli e tenui colori
appaganti l’olfatto e lo sguardo
di chiunque potesse trovarvisi accanto,
s’è fatto altare, atto a consacrar raro incanto.
E sotto il firmamento,
rispecchiantesi nel fluido specchio sottostante,
tra sottintese note sinfoniche gaudenti,
riposa, la tavolozza, del pennello sposa
e madre d’un altro figlio beneamato,
epilogo d’un sì capolavoro.
Poesia