Poesia

Demiurgo cacciatore (I poeti fioriscono al buio

La mattina si arrende
alla sera
boccheggia nell’asciutto
anfratto. Colombe bianche
sgranchiscono le braccia al
demiurgo cacciatore
di quaglie.
I viandanti
sorridono
al loro agir ingenuo.
La morsa delle stagioni fredde
annuncia il ritorno
della madre sera con
talismani forgiati nei
caffè
e il popolo affaticato
dal lavoro dei campi
rientra nelle case
col mormorio dei
chiavistelli. È sera
l’astuto cacciatore cavalca covoni di paglia
vagabonda tra pensieri maniacali di mandragole
ubriacate di dolce melodia.
Un mansueto barbagianni strappa al cielo
una manciata di stelle
per rinverdire il suo vecchio
Signore, dal cuor fanciullo
che nell’anima sorride ancora.

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