Poesia

estasi di monferrato

Tra largo ribollir di vigne echeggia
del piemontese fasto la carezza e ‘l grido
leggiadra carezza ch’al guardo regala la collina
della sua effigie rivestita mattutina.
Ardente offresi a stormir di assonnate labbra
il mormorio ancestral del buon vino
e di gianduia prelibate seduzioni
ch’a cavallo s’ergon di mille stagioni.
Ruggisce ‘l savoiardo orgoglio di fasto reale
dal castel di Ceresto alla magion di Casale
indomito traversa l’alessandrin e l’astigiano
con il tepor di secoli morbido qual giovenil mano.
Laggiù ove il contadin con il travaglio i naturali ritmi canta
placida giace pronta a rapir gaudente il fiato
la terra che di Moscato l’aroma serba e non millanta
su cui Dio nome vergò di Monferrato.

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