Poesia

Vogliono rubare i sogni a Dio

Dio ha i suoi sogni,
è il Signore Assoluto
di quel mondo che nessuno
può invadere,figlio della mente
di ciascun essere
e deserto di lava
per l'alieno
che non conosce
quell'universo personale
e ne è inconsapevolmente
partecipe come il vapore
acqueo che si dissolve
nell'aria diventando aria
esso stesso.

Dio è il creatore del proprio
macrocosmo
e di tutto il microcosmo
e riflette nei sogni
del suo inconscio
e della speranza del sui conscio
le aspettative di ciò che vorrebbe
essere.Nell'immaginazione
nell'onirico e nella realtà
dimensionale Dio è ciò
che vuole essere,il macrocosmo
creatore.
I microcosmi fanno parte
del tutto e pur continuando
ad essere i creatori del proprio
tempio,della propria unicità,
devono vivere nel rispetto
degli altri unici.Ma purtroppo
non tutte le particelle
infinitesimali di Dio
portano il sacro rispetto
etico morale
alle altre particelle infinitesimali
di Dio che inconsapevolmente
fanno parte del loro essere
che si ricongiunge a l'Altissimo.

Vogliono rubare i sogni a Dio
come un ladro che deruba
il suo stesso spirito
ed è contento del suo fare
come un pazzo incapace
d'intendere e di volere.
Quello che è brutto
e ingiusto
è che ci riescono,in parte
e per un tempo indeterminato
che essendo indeterminato
non si sa
quanto possa durare,
ed è destinato a finire
e bruciare quei microcosmi
impuri invasori dei sogni
che non possono essere
violati,sono terra di nessuno
per menti diverse
e lava purificatrice
del peccato,di quell'appropriazione
indebita che ha cercato
di portare la schiavitù
agli spiriti liberi
signori e padroni del proprio
essere unico ed irripetibile…
A Dio.

Le folli particelle infinitesimali
di Dio che hanno l'ardire
di entrare nel deserto di lava
che le brucerà
non potranno rubare i sogni
dello spirito collettivo
dell'Altissimo,sono riposti
negli infimi abissi
inaccessibili della mente
del tutto
e non si può immaginare
ciò che non si conosce.
l'imponderabile…Ne si può
raggiungere.
Lo spirito della lunga vista dell'aquila
non ha abbastanza luce,
un buio tanto freddo e profondo,
così come lo spirito
degli aguzzi artigli dell'aquila
non ha presa sufficiente
per aggrapparsi
a pareti tanto impervie
e scivolose,dove
ogni impercettibile movimento
nasconde il rischio di trappole
mortali.
Un giorno lontano o vicino,
non è dato saperlo,
i sogni
spiegheranno le loro ali
d'angelo
per aprire
le porte alla luce delle creazioni
dei microcosmi,che uniti
diventano Dio,
Un Tutto che si riunisce
e crea la vita
con un miracolo
che non si può spiegare
e del quale,siamo partecipi
come il sole
che ci accarezza giorno per giorno
durante il percorso
del nostro piccolo oggi
nell'oggi eterno,limitato
a l'eternità del Signore…
Dio, che si rinnova
e risorge dalle sue ceneri.
Si può uccidere l'essere
nella propria materialità
e con esso si uccide una parte
di Dio,ma il sogno rimane,
Dio non si può uccidere,
è lo stesso sogno
che si è fatto realtà
e vive nel continuo risorgere
di se stesso,
è uno spirito impalpabile
che libra libero nell'aria,
negli oceani,
nello spazio interstellare,
nella mente collettiva
e nella coscienza che abbraccia
la sobria ragione,
il sale e la motivazione
di ogni afflato
che rende vivo l'universo
nel suo plurale
e permette il sorriso…Una gemma
meravigliosa
che fa bello il mondo
e porta
un estasiante olezzo di primavera.
Ma forse,
alcune particelle infinitesimali
dell'Altissimo,
inconsapevolmente
vogliono reprimere quel sorriso,
il loro stesso sorriso.
Il sorriso di Dio
per portare l'inverno
che intorpidisce i muscoli,
non sanno poverelle,
che fanno del male
anche a se stesse
e ai loro sogni impuri
che bruceranno nel deserto di lava
che hanno tentato d'invadere,
una parte di Dio
che brucia
nel suo stesso fuoco sacro
per risorgere
come l'Araba Fenice
nei colori della propria creazione
e nel respiro collettivo
della vita.

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