Diario

Al tempo dei maiali eran sospiri 9

OGNI RIFERIMENTO A COSE PERSONE E FATTI è PURAMENTE CASUALE.

Se invece i datori di lavoro venissero aiutati un po' di più,gli venissero semplificate
le procedure dei regolamenti invece di inasprirli,sveltita la burocrazia,allentata la
pressione fiscale,si potrebbe creare la premessa di nuovi posti di lavoro e le aziende
rinascerebbero come funghi,col conseguente e logico maggiore introito per le casse
dello stato derivato dalla superiore produzione di beni.Si creerebbero vantaggi per
tutti i cittadini,più gioia nell'aria,Con la pressione fiscale minore e più giusta
potremmo anche essere più competitivi con l'estero e guadagnarci ulteriormente
in immagine,considerazione e fiducia. "Con tutti i discorsi che avevo fatto,Mauro
aveva perso il filo della situazione,anche se non avevo detto nulla di particolarmente
complicato…Si era come ubriacato andando momentaneamente in corto circuito,almeno così mi pareva,ma probabilmente faceva il finto tonto visto il sorrisetto
sarcastico della bocca fra il serio e il faceto,cosa confermata successivamente
dalla sua ironia sottile.Prese parola." Accidenti che parlantina,non mi dire che non ti si è seccata la gola,con tutto quello che esponi sono più confuso di prima." Poi ancora
silenzio e quel sorrisetto malizioso. " Dai,scherzo,lo so bene anch'io che questo
sarebbe il giusto rimedio,ma probabilmente è irrealizzabile,bisognerebbe cambiare
l'animo umano,bah!Lasciamo perdere queste beghe,altrimenti ci roviniamo la
giornata.Speriamo invece che il signor Poussin ci rimetta in vita,non vedo l'ora di ascoltare quello che ha da proporci.Comunque,direi di accordarci senza fare troppo
i leziosi,cercando di essere brillanti e simpatici,beninteso,a meno che non ci proponga
di uccidere qualcuno,in quel caso lo manderemo a quel paese senza esitazioni,guadagni e notorietà si,ma onestamente. " Annuii. " Ben detto!… " Che ne dici
di accendere una sigaretta per rilassarci un po'?…" Mauro parlò con aria sognante,
come se gli si fosse accesa una lampadina di chissà quale fantasticheria.
" D'accordo,vada per la sigaretta,intanto accendo la radio,così ascolteremo un po'
di musica. " In dissolvenze bellissime la strada mostrava paesaggi sempre nuovi,
mentre noi,sempre più in apprensione,parlavamo e fumavamo continuamente,tanto
che l'abitacolo dell'auto era immerso in una densa bruma che riduceva i nostri
polmoni in pezzi di carbone,meno male che successivamente siamo rinsaviti e
gettato le sigarette nel dimenticatoio delle cose brutte e nocive.Ci stavamo proprio
intontendo,aprimmo i finestrini per far entrare un po' d'aria.Alle ore 12,15 uscimmo
da l'autostrada A15,al casello di Fornovo di Taro per andare a mangiar qualcosa,poi decidemmo di recarci alla Certosa di Parma,resa celebre e immortale dal grandissimo Stendhal.L'appuntamento col signor Olivier Poussin era per le ore 17,00.A nostra insaputa alla Certosa c'era anche lui,la nostra scatola dei desideri,il signor Poussin.
Non avremmo mai potuto immaginarlo,non potevamo,non lo avevamo mai visto,e
anche lui,come noi non poteva certo realizzarlo.Quel giorno Poussin indossava una
giacca blu di pura lana vergine,pantaloni in pelle nera con cinghia firmata Valentino dello stesso colore.Una camicia bianca con righe blu verticali di seta,una cravatta in twill,dei gemelli con catenella in oro puro e un Rolex,naturalmente in oro 24 karati,dei
calzini bianchi di lana e scarpe nere in linea classica con fibbia laterale… Elegante e portamento da gran signore.Anche il signor Fabio Grandi,segretario di Poussin
era ben vestito.Indossava un completo di lana color cenere con la cinghia dei
pantaloni nera,camicia blu di cotone e cravatta blu in seta a striscie diagonali bianche e giglio rosso posto sulla parte superiore,calzini blu di lana,scarpe nere con lacci in linea classica, portava anche esso gemelli con catenella e Rolex d'oro.Io e Mauro eravamo vestiti decisamente in modo sportivo…Mauro indossava dei calzini bianchi
di cotone,scarpe Nike,jeans lewis,camicia di cotone a quadri medi bianchi e blu,giacca
di cotone blu,bretelle bianche e al polso un orologio sportivo Casio.Io ero vestito con scarpe Nike,calzini di cotone bianchi,jeans Lewis con cinghia nera,una camicia di cotone azzurra,una giacca blu di cotone,e al polso un orologio sportivo Casio,ma
diverso dal suo,molto più grande e accessoriato.Eravamo vestiti in modo decisamente
più leggero anche consigliati dalla bella giornata di sole,ma l'autunno inoltrato,eravamo nel mese di Ottobre,avrebbe suggerito prudenza e abiti ben più pesanti.Via via che passavano le ore il clima si faceva sempre più pungente e ogni tanto un brivido di
freddo ci ricordava il nostro errore di valutazione,comunque eravamo abitudinari a questo tipo di comportamenti,non vestivamo mai troppo pesante,neanche in inverno
quando c'erano le ghiacciate…All'appuntamento,per farci riconoscere avremmo dovuto
appuntare una rosa rossa sulla parte sinistra della giacca a l'altezza del cuore,che
per il momento era rimasta in auto in attesa di essere messa al museo Toscanini.
Ci eravamo incontrati ma era come se non ci fossimo visti,pensavamo a fare i turisti
e guardavamo con meraviglia e ammirazione le bellezze del luogo,facendo commenti e apprezzamenti…Ci stavamo divertendo e non poco.

OGNI RIFERIMENTO A COSE FATTI E PERSONE è PURAMENTE CASUALE:

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