Pronto sull’uscio, con cappello e guanti
al cincinnio dei calici a levare
vien festeggiato tra i bei suoni e i canti.
Poi ch’egli sa che non può più tornare
al nuovo anno prima raccomanda
ciò che giammai dovrà dimenticare:
“Si dian a ciascun le cose che domanda,
nel cuor di tutti: gioia pace e amore;
d’ognun sia speme, in Fede veneranda”.
E attento a cadenzar parol(e) coll’ore
a qualche istante dalla mezzanotte
augura al successor d’esser migliore.