Canuto
Bambino vecchino
mioclono volgi.
Barcolli , ti bendi
atono giungi.
Esile corpino
il capo sorreggi,
coll'orgoglio del respiro.
Di forza,
la pioggia,
ti sballotta in un ballo
di pena, e fastidiosa noia.
Leone,
nel tuo cosmo radicato,
capillato in congetture,
risorgi dal fango
torna alla vita!
Non c'è acqua
che ti prenda
né foga di energia.
Poesia