… CROTONE
SONETTO ICASTICO
Il paese dal cuore d’oro
non può morir.
Città ospitale e amorevole,
ricca e derubata e per
ché no “ammazzata” o
condannata colle nuvole
di zolfo a morir di cancro.
Defraudata dalle risorse
naturali e soggiogata
ai terremoti indotti,
l’epicentro al largo verso
l’orizzonte.
Campo di pianura col binario
morto, stradina
con le rotonde a rallentar
la corsa,
accampamenti d’amianto
e d’immigrati, salute
di miracolati scappano
accompagnati d’ambulanze;
Il rimpiazzo delle menti
private, l’ossigeno per
l’agonia ai disgraziati.
Città del canto e dei sogni
che s’avverano, il sole
e la colonna il logo
immortale.
Qual è la tua colpa?
Corrotti e corruttori, amici
degli amici, la farsa dei
benpensanti supportati
dal Governatore.
“Allora che la folla persuasa
Je disse -vabbè però stattene
a casa”
La città bella e onesta
soffre, il seno arido non
può spirare;
Non ha le ali regali
ma vuol VOLARE!!!
Poesia