Poesia

TRASTEVERE

Ancor prima che le leggendarie
oche del campidoglio,
starnazzando rumorosamente
salvarono Roma dall'invasore,
tu eri già terra ostile,
abitata da gente fiera e multietnica.
Eri libera e felice nel tuo dorato isolamento.
Solo una esile lingua lignea, sopra il biondo Tevere, ti univa al mondo.
Sei un magnifico labirinto di piccoli e irregolari viottoli medioevali,
costellati da molte chiese, fontane  e piazzette graziose,
ove mille guitti improvvisano
infimi teatrini.
Molte donne con chiome e occhi corvini,
dai lineamenti bellissimi
sono nate dalle tue viscere.
Questa è la vera Roma con i sapori,
i rumori, i mestieri e i profumi
"de nà vorta" dipinti " dar poeta de Trastevere".
Ora con la modernità sei invasa ogni giorno, ogni notte, da orde di stranieri che ti scrutano e ti consumano senza poesia.
In questa dolce e unica babele in un giorno di carnevale ti ho scovato e con te felice ho fatto il primo volo.
Voce roca, terribilmente sexy.
Criniera aurea, occhi di giada.
Lineamenti bellissimi.
Svelto sono scivolato tra le tue spire sensuali.
Nel seno di questa città millenaria
assieme a te ho trovato finalmente
forse anche la mia vita.

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