Poesia

VENEZIA E I SUOI MISTERI

Venezia e i suoi misteri,
negli echi d'un'epoca fiabesca,
di pizzi, ricami e merletti, un'arte raffinata
recante carisma fascinoso
a dame e cavalieri d'altro tempo.
Maschere carnevalesche, di tinte variopinte,
oppur cosparse d'or, nonché d'argento,
celanti volti estranei e sorridenti,
di corpi fasciati in vesti sontuose, sgargianti,
con fogge realizzate sia in sete preziose,
che in stoffe assai pregiate.
Sembianze d'altri, sebben talvolta tristi,
rispecchianti visi occultati in pene solitarie,
cercanti oblio per vite inappaganti,
fra piogge di coriandoli e pur stelle filanti.
Poi storici Caffè di letterati e artisti, scultori, pittori,
di nobili e arguti dongiovanni,
illudenti vergini fanciulle, benché sovente donne maritate.
Memorie sussurrate dall'antiche piazze,
da strette, pur variegate calli,
canali, da gondole solcati,
romantiche avventure, tra effusioni e baci.
Eventi alternativi, sospiri, quasi ultimi respiri,
racchiusi in pietra d'Istria del ponte desolato,
passaggio forzato dei condannati a morte,
che più avrebber visto la laguna amata.
E tra'l rumor di gente, sommessi bisbigli
che paion provenir da vari poggioletti
di vecchie facciate, seppur non fatiscenti.
E scruta, lo sguardo, cercando visi andati,
sporgenti sulla piazza che li vide vivi,
intanto che un intenso brivido enigmatico
m'assale d'improvviso.

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