I due amici Vincenzo e Tommaso si conoscevano ormai dai tempi della guerra. Erano arrivati in quel bellissimo e accogliente paese della Calabria, con i soldati americani appena sbarcati in Sicilia. Vincenzo veniva da Bolzano, Tommaso da Verona. Questi due giovani appena arrivati nel paese si trovarono a loro agio fra i paesani ,e le donne come erano affettuose con loro. Ebbene l’avete capito pure voi i due trovarono nel piccolo borgo il loro amore. In quel periodo così difficile per tutti ,pieno di sofferenze e fame, questi soldati venivano sfamati e accolti nelle modeste abitazioni dove trovarono una minestra calda e un buon bicchiere di vino. Partiti i soldati dalle loro postazioni calabresi ,i due a malincuore dovettero lasciare le loro ragazze e seguire le truppe che risalivano la penisola, ma con la promessa che se fossero rimasti in vita da quella immane strage sarebbero tornati dalle loro donne. Sopravvissero. Dopo qualche tempo i due giovani consapevoli delle loro decisioni tornarono in Calabria e sposarono le loro fidanzate Si stabilirono nel paese trovando pure il lavoro,lavori modesti ma che diede loro da vivere per tanti anni. Erano passati da allora quasi sessanta anni ed ormai la loro amicizia si era radicata a tal punto che non passava mai un giorno senza incontrarsi di sera nell’osteria del paese a bere un bicchiere e a ricordare i tempi che furono. Ma una di queste sere fu per loro indimenticabile. Erano passate ormai le dieci di sera e avevano bevuto qualche bicchierino in più, era ormai tempo di tornare a casa. Usciti da quel locale a loro così caro nelle serate d’inverno non se la sentirono di lasciarsi, e andare, ognuno per la propria abitazione, questo pesava ad entrambi. Cosi con la mente offuscata dal vino decisero saggiamente che ognuno avrebbe accompagnato l’altro. Decisa la cosa il primo accompagnò l’altro verso casa, una volta arrivati nei pressi dell’abitazione l’amico non voleva essere da meno e riaccompagnò l’altro verso la sua di casa. Così fecero per tutta la notte si accompagnarono a vicenda.
Le povere mogli abituate ai loro mariti che a volte bevevano un bicchiere in più si addormentarono ignave da quel che stava succedendo. Se ne accorsero solo l’indomani quando trovarono i loro mariti che dormivano sulle sedie delle proprie case e non nel letto. Era successo che nel primo mattino ,non era ancora giorno, un loro parente, che andava al suo lavoro,si accorse della presenza dei due sotto un portico che dormivano ,e meno male che non faceva freddo. E qualcuno si era accorto di quel andirivieni ,ma non riuscì a distogliere i due da i loro propositi. Il parente, quindi, riaccompagnò nelle rispettive case i due, li conosceva bene, e nelle loro tasche trovò anche la chiave per aprire l’uscio. Questo episodio rimase nelle cronache paesane per lunghi anni ed ancora oggi quando uno non vuole lasciare qualcun altro si dice “non fare come Vincenzo e Tommaso”. I due uomini riposano adesso nel cimitero del paese, non fecero più ritorno nelle loro città d’origine perché in questo borgo calabrese vissero bene e rispettati da tutti.
Diario Poesia