S’aggirano pietosi nembi a pallide volute indolenti nell’aria sfumano – le ore in petto ti scolorano, lenta in una quiete di vuoto come una tenera rosa (che di arido appassita) cade da la muta finestra in un solo momento di vento
lontano, fra le insonni colline su curve di latteo incanto appare un molle pallore e t’avveri nei nudi rilievi.
Lenta la notte sfuma le stelle quando la nebbia intorno fuma fanali veloci pestano i tuoi incerti tacchi rosa nuovo il freddo selciato nero cocente della notte.
Poesia