Poesia

I CANCELLI DI AUSCHWITZ

Sotto fredde coltri di nubi
lividi artigli di ghiaccio
stridono fra lacciòli di spine
e pietre bianche,
come voli di stormi feriti,
lungo il rivo di vetro.
Volti indefiniti giacciono
su atri flabelli di pietre,
e mani gracili di bambini
dai grandi occhi
già stanchi di dolore,
tendono verso il cielo,
lume di piombo,
lungo stìgie finestre
anche di giorno.
Sguardi s’abbandonano
al freddo.
S’infittiscono le pozzanghere,
onde d’acqua e di vento
inghiottono disperazione
ed ombre vuote,
sovrastate da un cielo di fumo
ed ali spiegate di Angeli,
nel buio.
Thea Matera ©️