Esigue utopie
come rocche di sabbia dorate
sul palmo della speranza
si sgretolano allo sbuffo avverso del vento importuno al loro sbocciare
in quella realità
che scalfisce lieve
i loro sogni,
poiché di ovattata fralezza
son le loro fondamenta!
E come stelle cadenti sboccheranno
disperse e morenti
in nuovi paesaggi
di altre dimensioni disegnate con calce e indaco
a forma di frammenti composti in aghi astratti
per ferire il cuore
portando via con sé
l’argento sciame
non variegato
di sabbia lucente nell’anima. E come polvere di stelle pennellate di acre balioso
nel disincanto
di quelle sconfitte
quando impotenti
a svelarsi nudi
per essere rischiarati
e ammirati come
gemme dischiuse
sul ramo sapiente
di una molteplice
speranza poliedrica
in tutte le sue stagioni
nel lungo andare
della vita nella realtà,
che vuol parlare al futuro
auspicando il sereno celeste
possa proiettare
meteore a forma
di chimere tra le mie mani
proteste a riceverle esaudite.
©Laura Lapietra 14/12/21