Fitto desta di bimbo un pianto il ramo sfonda a la calle m’affretta densa di femmine a sciami straniere a pelle mi sfiorano di vetro un dolore nel petto scheggia.
Passi e versi calco sul Rio Alto verde brilla di occhi un riflesso di sorrisi m’addenta – ne i falsi cristalli sciamano le straniere – su le labili gondole i volti di diafane genti brillano d’antica gioia.
I sensi piombo straniero nel salso dedalo – vagano senz’ali notturni piccioni squamano l’umida piazza verde – d’antico sospiro un’icona lieve fluttua su la salmastra laguna brilla – di memorie vago fra le mute ombre lunari
salgo e pesto il verso sui ponti d’avorio – nude ninfe d’acque pigiano e lievitano – di occhi di carne – l’eburneo ricordo nudo, m’affonda ne la marea salente il carme m’invoca a la rotaia filante m’impelle al vagone sfuggente m’incalza
nella notte – sillabando m’addormo.
Poesia