Il concetto di "mutazione" in Machiavelli ha evidenti assonanze con quella che sarà l'idea bruniana di "vicissitudine". Nel primo caso, siamo di fronte alla dialettica della storia, la dialettica agonale e tragica che vede confrontarsi la virtù del principe (e della moltitudine) con la cecità della fortuna. Nel secondo caso siamo di fronte a un principio della natura universale secondo cui la sostanza, il vero essere, si identifica con l'Uno-Tutto, mentre le singole formazioni individuali e collettive sono derubricate a meri accidenti. Credo che alla base di Machiavelli e di Bruno vi sia una lettura laica del principio teologico della vanità del tutto. Ecco la sorgente primaria del pensiero di Leopardi.
Diario