Librando in alto, il baco frastornato,
adornato dell'ali translucenti di farfalla,
nello scordar paura del silenzio,
provata dentr'al bozzolo sì stretto,
di gaudio si riempie e di bellezza.
Costretto a rimaner a terra confinato,
scrutando l'orizzonte inver tant'agognato,.
dacché 'l desio del vol, in ciel, leggiadro
ogni altro ardire alfine sovrastava…
infin, s'ea spogliato d'una veste così odiata.
Or ora il vento fa vibrar le foglie dello stelo,
che il baco avea da poco abbandonato,
a parer d'esser corde di violino o d'arpe.
Note eccelse susseguono l'un l'altra,
plasmando l'armoniosa sinfonia,
che mai l'udito suo avea captato,
distolto da un pensier unico e oscuro.
S'innalza un suono lieto e melodioso,
un eco, quasi angelico, risponde,
che mai e poi mai avea prim'ascoltato,
distratto da ricerca sua affannosa
d'uscir da quella spoglia così grama.
A pianger su se stesso tutto 'l tempo,
quanta melodica armonia sa d'aver perso!
Poesia