Una vecchia finestra annuncia
sbattendo con fragore il suo arrivo.
Un brusco soffio accarezza con forza
le nostre pallide gote.
Non lontano una sedia a dondolo, abbandonata
sotto una veranda cadente,
balla spinta da mani invisibili cigolando.
Accanto bianche lenzuola appese
ad asciugare volteggiano creando nuovi passi di danza.
Un forte refolo d'aria vibra su un'arpa
componendo un mesto concerto.
In questa vaga cornice un cappello fugge lontano,
una gonna s'alza con innocente malizia.
Una foglia morta risorge alta nel vento.
Profumo d'autunno fuori e dentro di noi.
Stretti, stretti osserviamo incantati
il bianco gabbiano che c'è nel nostro segreto
farsi portare leggero via dal vento.
Poesia