Una nottata tremenda,Fuori c'era il finimondo.Lampi tuoni secchi e una pioggia battente e fitta.Si sentiva il soffiar del vento,impetuoso che con la sua furia
sbatteva porte e finestre,mentre un cigolare di cancelli arrugginiti faceva accaponnar
la pelle.Si sentiva il sangue scorrer ghiaccio,dava brividi che partendo dalla punta
dei piedi arrivavano fino alla punta dei capelli:Madido di sudore per il rigirar continuo nel letto,sentivo il ticchettar insistente della sveglia che mi ronzava nelle orecchie
come quelle dannate zanzare che non davano respiro nonostante fossimo in Ottobre inoltrato.Un rintocco dopo l'altro,un tintinnar fastidioso che mi facevano crescere l'ansia e allora pensavo,e più pensavo e più mi rigiravo nel letto,tanto che a un certo
punto presi in considerazione di alzarmi.Non riuscivo proprio a prender sonno…
Quella notte sentii tutti i rintocchi delle campane che ogni mezz'ora mi tenevano
compagnia,facendola sembrare lunghissima,interminabile.Ogni tanto udivo l'ululare di un cane,il miagolare di un gatto in amore,il canto scriteriato e i discorsi sconclusionati
di ubriaconi che se ne andavano in giro traballando e sbattendo parti del corpo da ogni parte.Solo a mattino inoltrato sono riuscito a dormire un'oretta.Al risveglio ero madido
di sudore e mi sentivo tutte le ossa rotte e i muscoli indolenziti.In compenso fuori
non pioveva più e dalle sgretole della finestra persiana s'intravedevano timidi
raggi di sole.Dopo essere stato un po' a pensare e lasciar scivolare via l'apatia che
mi cullava dolcemente come la nenia della mamma quando ero piccolo mi sono
deciso ad appoggiare i piedi sul pavimento.Quando mi sono alzato le gambe avevano
un po' di tremarella,barcollando sono andato verso il bagno per fare una doccia calda rigenerante.Finalmente!…Che nottata ragazzi!…Non l'auguro a nessuno.Appena l'acqua
ha iniziato a cadere mi sono sentito un altro,una sensazione meravigliosa,la stanchezza svaniva come per incanto,in me era entrato un estasiante senso di rilassatezza e leggerezza.Mi pareva d'esser diventato una piuma e ogni passo che facevo era come se volassi senza fatica in completa assenza di forza di gravità.
Incredibile!…In pochi minuti ero passato da un senso di stanchezza insopportabile
a un senso di levitazione totale.Meglio così!…Era di buon auspicio per la giornata
che stava per iniziare.Anche il clima sembrava aver subito la stessa metamorfosi;la
nottata bruttissima,piovosa e lunga per l'insonnia,al mattino invece un bel sole che
con le sue lunghe bracci e i suoi raggi dorati e tiepidi,abbracciava oramai tutta
quanta la campagna ancora bagnata dal lungo temporale.Nel cielo c'erano ancora
delle tumide nuvole,ma erano sparse e diradate,non preoccupavano.Fra le fronde degli alberi gli uccellini cinguettavano allegramente per fare poi delle bellissime acrobazie
circensi in aria.La vita si era risvegliata,tutti erano indaffarati a soddisfare i propri
doveri:c'erano artigiani e operai che andavano al lavoro e chi andava a scuola,ognuno
col suo carattere e il suo modo di fare,controvoglia o con l'ardore di chi gli impegni
li prende seriamente pensando con razionalità al futuro.Avevo appena finito di vestirmi
e fare toilette che sentii squillare il telefono.Accidenti!…Chi poteva essere a
chiamarmi così di buon ora?…In cuor mio speravo che non fossero accadute disgrazie,
ma ero in apprensione.Immediatamente mi precipitai verso l'apparecchio telefonico,
un po' in ansia,mentre dalla cucina mia madre,Clara,mi stava parlando." Marco corri,
vai al telefono!…" Ho sentito mamma,sto andando!…Alzai la cornetta del telefono.
" Pronto,Chi parla?… "Dall'altra parte della linea telefonica una voce brillante mi disse.
" Buongiorno,sono Mauro,scusami se ti ho disturbato di così buon mattino!…Prima
di tutto ti devo dire che non è successo nulla,stai tranquillo.Immagino che stessi
un po' in ansia. " Con aria scherzosa per rompere la tensione risposi. " Meno male è
già qualcosa,pensavo volessi chiedermi dei soldi in prestito,Sputa il rospo
rompiballe di un cognato,dimmi la verità,nient'altro che la verità!… "
Diario