Dama imprevedibile e capricciosa
è questo concerto disarmonico eppur fascinoso
d’un cielo che incastonato regna
tra schegge di nembi, cirri e strati
e schizzi pittorici di sole.
Ecco la magia,
fin lassù salire, inoltrarsi lievi
con l’ascensore del pensiero e della fantasia,
scoprire che al mondo da sempre io sono
per scorger quanto messer urano misterioso,
riservato ci ha e ci avrà in sublime dono.
Indiavolata ma amorevole pioggia
che ancestral si posa
sugli occhi smarriti della sera
che ben studiato e fiero passo detiene
d’una danza vorticosa eppur leggera.
Miracoli non regala questo meteo,
ma sol mostra con delicato sorriso,
che l’atmosfera anco custodisce tra le dita,
i due diversi modi d’esser della vita
il cupo che di plumbee estensioni è gravido
e il pavoneggiarsi mai domo
dell’allegria che in virgole di sole s’annida.
Tra le labbra dell’urano riluce
sempiterna ebbrezza
del tempo e dei suoi rivolgimenti la bellezza.
Poesia