La meteora di pece si avvicinava
fra cielo e mare
col suo andamento tubolare,
mulinando su se stessa,
travolgendo ogni cosa
con un boato tremendo
che facea venir un gran spavento,
una gran voglia di pregare,
d'invocare il Divino
per contrastare
le sibilanti creature del male.
Streghe e mostri infernali
riempivano acqua nuvole e vento…
C'inginocchiammo e pregammo
per lo spavento.
Ma era solo un brutto sogno.
Mi svegliai madido di sudor
e tumido di terror
ma felice d'esser rinato.
E anche se fuori
imperversava
un tremendo temporale
mi sentii risollevato,
su di morale.