Poesia

La vita è bella

La vita è bella
e tutti vorrebbero viverla
nel miglior modo possibile,
e in fondo sarebbe giusto.
Ma ci sono i vinti
e ci sono i vincitori,
ci sono i furbi e gli stolti,
i ladri e i benefattori,
gli onesti e gli assassini,
i patrizi ed i plebei,
il Monte Bianco e i Pirenei,
l'Etna ed i Campi Flegrei,
La nostra Terra che ci guarda
con gli occhi di una mamma
e rimembra con nostalgia
quando ci cantava la ninna nanna…
Vorrebbe dirci tante cose,
ricordarci il profumo delle rose,
che in fondo siamo ancor bambini
e con la fantasia
voliamo in ciel come palloncini.

Ognuno perde qualcosa:
Per i vincitori c'è la gloria
ma ogni vittoria ha le sue pene…
Il vinto perde la libertà e l'onore
e soffre più per i propri figli
che per se stesso,parco di dignità
vive come un miserabile
nei morsi della carità,
un fallito per la vita che rimane
nei respiri soffocati di un barbone,
nei rimpianti e nelle recriminazioni
delle sue scelte esistenziali
che ben non han saputo comprender
le sensazioni,
le emozioni che sanno infonder
albe rosee e tramonti vermigli,
compagne innamorate e gioiosi figli.

Fra i furbi e gli stupidi
non si sa chi sia il più furbo alfin
e neanche il più stolto,
è come un morbo
che colpisce
quando meno te lo aspetti
ed è sempre troppo tardi
per rimediare,
per sognare
gli abbagliati azzurri di alti cieli,
il blu profondo del mare a l'orizzonte,
i cieli stellati dell'universo.

I ladri ed i benefattori
seminano entrambi per raccogliere
qualcosa:i primi il sudore della vita
altrui ed i ricordi di un'intera esistenza,
sacri ed inviolabili.
I benefattori l'amore collettivo
e la soddisfazione di un grazie,
ma anche di un nulla che li appaga
interiormente donando serenità,
un respiro d'amore
che fa della loro generosità
gemme di splendor
che fanno sbocciar la primavera…
Donare qualcosa a cuore aperto
libera lo spirito
oltre le perenni e candide nevi dei poli,
oltre alti cieli azzurri
dove risplende la luce dell'Empireo.

Gli onesti vivono della propria onestà
e se ne vantano come se fossero puri
di ogni peccato e liberi dalle debolezze
umane.
Gli assassini sono tanto pignoli
nel loro essere dissacrante
che si dimenticano
della sacralità di altri templi umani.
di altri microcosmi
prodighi nel loro crear
ma ciechi del periglio che incombe
nella luce della loro fantasia
minacciata
da enormi buchi neri
che assorbono i respiri delle emozioni…
Il loro se stesso è come un aratro
che ara i sogni di altri se stessi
per seminare i propri.

Il patrizio vive nella cerchia di una
ristretta casta aristocratica,parla bene
e razzola male e anche lui
bada ben
a curare i propri sogni
fregandosene dei sogni altrui
affogati nelle sabbie mobili
dell'indifferenza,
fregandosene le mani
se altri non riescono a veder il domani.
E del plebeo che dire?…
Paga per tutti,
ma l'ultimo ben si sa che sarà il primo,
un giorno…Ma sarà vero?…
Sarà falso amor o sincero?,,,
Grande menzogna o grande verità?…

Ma è ben ricordare
che la notte non è fatta solo per sognare,
che colui che polemizza
non è certo un santo,
il fiore triste di un camposanto,
ma sicuramente
un essere umano
con tutte le debolezze della carne,
le debolezze del denaro e del potere
che escono fuori nei momenti impensati
per ledere
la dignità costretta a camminare carponi
dai bastonatori della dignità
orgogliosi della loro vanità
e del loro camminare diritti
sopra gli afflati del rispetto
costruito
da esistenze ligie e decorose,
belle e ingannevoli
come le spine delle rose.
In fondo la vita
è come un lagher…
Ogni giorno si prende il suo carico
di sogni.

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