E s'ode un respiro di tenebra chiuso,
nel guado del tetro sepolcro,
sospiro di sguardo profondo scintilla nel buio,
risale alle labbra un gemito fioco,
l'apogeo del triste calvario rigetta il sudario…
Proviene dal lungo percorso d'abisso infinito,
il Figlio dell'Uomo… Rampollo di Dio.
Riprende il possesso del corpo smarrito…
La morte s'inchina alla vita,
getta scettro e corona,
bistrattata sovrana del nulla.
Rinnegata la veste sua oscura,
pel desio d'esser Figlio ch'onora
il Suo Padre, in ciò ch'era scritto già allora,
pel desio d'incarnare l'amore… ancora… e ancora.
Nel sussulto del tempo, resuscita ognora.