Della tenerezza il diapason a rivelarmi avesti
d’inconsuete cromature sciabordar
ch’a corolla s’avvince a nervosi giorni
e in soavi sa mutar, gemme di tremebondi ritorni.
Di speme danzano gli inconsci rimasugli
d’un mai assopito anelito al vivere
m’imprendo a far oblio attraverso l’astrazione
d’ogni vetro infranto d’una perduta occasione.
e nell’intonso solco d’un’inesplorata storia
di costruire tento, schegge di rigenerante memoria.
Poesia