s’avventano serpenti madidi di fumo
da fodero complice coccolate
queste pistole avide e ribelli
che di sfuggenti libellule pellerossa
il volo a intercettar s’apprendono.
s’aprono a ventaglio di ribollente disfida
le labbra di un multiforme saloon
suona, pianista, ricama melodie
d’indifferenza ben calibrata intarsiate
chè degli spari di quanto sta oltre quelle porte,
la perentoria, sicura voce non s’abbia a udire.
un intimidito whisky su un tavolo trema
deformato da unghie di sangue mai dimenticato;
ondeggiante e avvolgente
è il ballo della pupa ormai consumata
da sguardi disianti di ubriachi
a guerreggiare indiavolata intenta
con le fulgenti forme della nuova arrivata,
seduzione cadente contro seduzione nascente.
il sole saluta, levandosi i raggi che a cappello ha in dono
rumoreggiano i passi impietosi
di iene e coyote
le stelle nelle reti di luce soffusa raccolgono
a pesca miracolosa
fruscii di storie anonime
del vecchio, immortale, incandescente West.
Poesia