Gemiti di terra mai violata offrimi
perch’io mi reinventi respiro
demiurgo folle in un mondo assassino
al brulicar della perfidia
dolcemente sordo.
se pur sol mi rimanga a baciar la pelle
l’impronta d’un ammuffito rantolare
riguardo abbi almen
de’ miei onirici, incanutiti fasti,
che di boccioli fuor figli
di preghiere scalpitanti eppur inevase.
ch’io mai a ripercorrer abbia
gli sfregi de’morsi
della succosa adamitica mela
che d’un colpo infranser
la lieve purezza dell’Eden di virtù.
ora so d’esser uomo
suono di lieve, sempre più urlante inconsistenza
spettator ribelle ma impotente
d’un sincronico macerarsi di speranze.
Poesia