L'epidermide pungon non più gravida de' giorni
bellicosi sintagmi d'involute escatologie
d'infruttuoso ricercar ebbra è l'alma
e più di spelonche ancor vergini avida non è.
brandisce un ormai sconsacrato Elios
la rilucente daga d'un ancestral castigo
mentre ingiallito e atonico il pianoforte rinnega
le crome ch'a lui si concesser figlie.
esausti ventagli di orazioni asilo chiedono
alle labbra mai prostrate d'uno screpolato foglio
in glossari d'imbolsiti fonemi
poesie d'indecifrabil acredine sbuffanti
sollazzansi e si rintanano
fin all'algebrico compimento del negarsi.
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Poesia