Di vacuo estro va ‘l danzar
in ombra d’uom silente baloccandosi
tutto è ondeggiare d’estenuarsi
finchè il vischioso dileguarsi non avvolga
l’arsura d’un’esistenza ormai defenestrata.
or s’ode il battito velenoso
ch’a percuotersi il caduco giorno imprende
tra striduli sibili di inappagamenti,
anemica la notte s’avanza e traditrice.
sanguinolento chiede strada
l’impaziente urlo della dissoluzione.
il rimare più volto non possiede
d’un basaltico ramo che comprime la tristezza
e altro non sopravvive
ch’un concerto inudibile di passi nel nulla intinti.
Poesia