fior ti porto
con te 'l verbar mio sguinzaglio
su carezzevole lapide
ch'all'indifferente uran tenera volgesi.
risuscitan gl'occhi miei 'l rimembrar
ch'i sorrisi tuoi ebbe qual demiurghi
e allor il peso ahi avverto
d'esister per non esistere.
dichiarato ho la pugna mia a Cronos
chè seco a trascinarti non avesse
eterno mi credetti
e inesorabilmente mi smarrii.
Poesia