Poderose frecce d’ agognato onirico
alla lavagna la dolce sfida indirizzano
d’un’azzurrità or di pioggia tremebonda
or di sole fieramente ubriaca.
Di mille nomi e sembianti veste reca
del festante ristorante viaggio ‘l comporsi
che su pianure di luminescente esotico
o su arcane mete di urlante storia
ad adagiarsi andrà.
Corrono fantasmi di persone e bagagli
alle complici labbra del check in
per un intarsio di esistenza
ch’a inventarsi volo è addestrata;
azzanna il fedele metal detector
l’incustodibile dell’incauto custodire.
In sposa la pista si rivela
di dea di zucchero ha guisa
ier come oggi impaziente
ci farsi grembo e chiesa
delle mille preghiere del librarsi
che d’evadere e di districarsi consente
dalle tagliole di un rovente quotidiano.
Soavi prigioni di corporeità
di traiettorie vacanziere madide
sono queste processioni di cinture allacciate.
Riscorgonsi l’ali, quali sempre, matite
e di impronte serenate
le nuvole complici vergano,
elisir supremo per domare il timor dell’altitudine
è il sorriso iridescente dell’hostess,
la cui età il solo cielo conosce
e geloso serba.
L’atterraggio le sue labbra
attempate eppur fiere offre
e una magia d’aria
le sue mani appagata tende
a un nascente pneuma di terra.
Poesia