Il tizio è nero,
nero, nero, nero!
Sta a petto nudo, in piedi.
Grida frasi sull'apocalisse,
la sua pancia sporge,
sporge,
spo-o-o-orge
sotto i suoi seni,
sembrano piccole ciliegie arrostite.
Il cane sta seduto sulla panchina,
beve birra,
fuma,
ripassa Esenin;
i suoi seni sembrano piccole ciliegie.
Mi perdo a guardare un treno merci,
sembra un monumento,
una pista,
assomiglia ad un'insegna.
La luna s'affaccia,
deride il sole,
per lui non più versi, né lacrime,
solo sudore in sacrificio.
Il nero grida,
sembra un insegnante,
una piccola caldarrosta
all'ombra dei palazzi.
Il cane chiude il libro e và,
pare ieri che ha imparato a guidare,
l'auto sbanda contromano.
M'han detto
"Costa meno, rende meglio",
non ho potuto chiedere il rimborso
e la luna sorrideva,
m'è toccato pagare un tassì là,
dal binario 21,
per uscirne vivo
e sembra ieri che
piccole castagne
arroventavano la fine del mondo.