Poesia

il violin in sacro gemito

Urla il violin in sacro gemito
nell’ormai sgualcita custodia ch’a sua dimora ebbe
ove dell’arpeggio mille volte ebbe l’anelito
d’una musica ch’a pizzichi ed arcate crebbe.
Sempre detien la nobiltà della rosa e l’umiltà della viola
a sé avvinto e racchiuso in una nota sola
in lui indomita regna levità di liuto
che voce dà al natural suono d’un mondo talor muto.
Allegri in aere sparge a guisa di stelle filanti
e in teatral mura insuperbiscesi dinanzi a scalpitanti astanti
stagliasi libero e inafferrabil il capriccio delizioso
ch’a manto di tepor sul mondo si stende armonioso.
Stradivarian velivolo che sempre s’alza in quota
estro di Paganini che nell’uran complice ruota
spalancasi in preghiera qual benigna finestra
e la sua amorosa goccia dona al mare dell’orchestra.

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